
- Prima Legge di Golpalott: Un veleno naturale estratto da un vegetale richiede un antidoto naturale estratto da un altro vegetale.
- Corollario alla Prima Legge di Golpalott: Un veleno naturale estratto da un vegetale acquatico richiede un antidoto naturale estratto da un altro vegetale acquatico e un veleno naturale estratto da un vegetale terrestre richiede un antidoto naturale estratto da un altro vegetale terrestre. Questo Corollario esprime un concetto semplice e intuitivo ma, poiché, i giovani pozionisti e gli apprendisti tendevano a interpretare in modo troppo libero e stravagante la Prima Legge di Golpalott, in tempi recenti si è reso necessario aggiungere questa precisazione, per porre un rimedio laddove il buon senso non era sufficiente.
- Seconda Legge di Golpalott: Un veleno naturale estratto da animale richiede un antidoto naturale estratto da un animale superiore al primo nella catena alimentare.
- Terza Legge di Golpalott: L’antidoto per un veleno complesso è maggiore della somma degli antidoti per ciascuno dei singoli componenti. Nei libri della saga l’unica delle Tre Leggi di Golpalott menzionata è la terza, che viene recitata tutta d’un fiato da Hermione Granger al professor Lumacorno che, per questo assegna dei punti premio a Grifondoro. E’ in quest’occasione che apprendiamo che si deve utilizzare la formula Specialis Revelio per capire quali sono gli ingredienti di un veleno composto e che il Bezoar funziona contro la maggior parte dei veleni, come furbamente afferma Harry Potter alla fine della lezione.
- Corollario alla Seconda Legge di Golpalott: Un veleno semplice estratto da una Creatura Magica richiede un antidoto semplice estratto da una Creatura Magica con Classificazione uguale o superiore alla prima. La formulazione del Corollario alla Seconda Legge di Golpalott, si è reso necessario quando, nel 1811 il neoeletto Ministro della Magia Grogan Stump decretò che “un essere è qualunque creatura dotata di intelletto sufficiente a discernere il bene dal male e a comprendere le leggi della comunitĂ magica, assumendosi anche parte della responsabilitĂ di stilare quelle leggi”. Infatti, basandosi su questa definizione, l’Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche lavorò alla classificazione di tutte le creature Classificate come Animali. Nel farlo tennero conto anche della pericolositĂ dei veleni prodotti dalle Creature Classificate, per esempio è evidente che il veleno di un Doxy, sarĂ meno nocivo di quello dell’Acromantula. Come si prepara un Antidoto usando le Tre Leggi. L’applicazione di queste leggi fondamentali è sufficiente per contrastare tutti i veleni nocivi classificati X, XX e XXX Nel caso dei veleni semplici, sia di origine vegetale sia animale, è facile che il contatto con il tossico sia accidentale, quindi è sufficiente chiedere all’avvelenato, oppure a eventuali testimoni, qual è il veleno per poi poter cercare l’antidoto piĂą efficace. Per sapere quali sono i contro-veleni piĂą comuni e le dosi consigliate, vi sono diversi ottimi testi da consultare, come ad esempio l’eccellente “Contro-Veleni Asiatici”. Solitamente, poi, il contro-veleno semplice deve essere messo sotto la lingua dell’avvelenato oppure deve essere spalmato sul morso, puntura. La situazione si fa un poco piĂą complicata se il contatto con il veleno non è stato accidentale oppure se l’avvelenato ha perso i sensi e non è in grado di parlare. In questi casi, la tecnica piĂą usata consiste nell’appellare il veleno, usando la formula accio venenum, per poi raccogliere la sostanza nociva in una provetta e, utilizzando la formula specialis revelio, scoprire qual è l’agente tossico per scegliere l’antidoto giusto da somministrare Per i veleni composti il procedimento iniziale è praticamente identico, perchĂ© per prima cosa bisogna scoprire quali sono gli antidoti di ciascuno degli ingredienti che compongono il veleno. Si deve poi annotare in ordine crescente i vari contro-veleni, quindi, secondo il numero degli ingredienti la dose di ciascun antidoto andrĂ maggiorata in questo modo:
- [q.A1 = q.V1 + ½ (1/nA di A1)] + [q.A2 = q.V2 +½ (1/nA di A2)]
A questo punto, arriva la parte piĂą difficile perchĂ©, come ha rilevato il professor Lumacorno, è necessario trovare quell’elemento che aggiunto ai singoli antidoti, grazie a un processo quasi alchemico, trasformerĂ i diversi componenti in un antidoto composto efficace. Per esempio se un veleno è composto di tre ingredienti la formula risulterĂ :
- [quantità dell’Antidoto 1 = quantità del Veleno 1 + ½ (1/3 della quantità del Veleno 1)]
- [quantità dell’Antidoto 2 = quantità del Veleno 2 + ½ (1/3 della quantità del Veleno 2)]
- [quantità dell’Antidoto 3 = quantità del Veleno 3 + ½ (1/3 della quantità del Veleno 3)]
- Catalizzatore Magico = Antidoto per Veleni Composti.
Purtroppo, non vi sono leggi universali per sapere quale sarà il misterioso catalizzatore magico, comunque, esistono in natura alcuni reagenti che danno buoni risultati, si tratta di scegliere quello più adatto. Solitamente sono sostanze di origine vegetale che hanno proprietà eccitanti e stimolanti, fra cui l’alga bruna, i chicchi di caffè, le foglie di the, il ginseng, lo zenzero, l’uncaria e molte altre. Un buon pozionista dovrebbe conoscere a memoria almeno le principali, inoltre, dovrebbe tenere una specie di diario in cui annotare tutti gli antidoti composti che ha preparato, specificando ogni volta qual è il catalizzatore magico che dà l’effetto desiderato. Purtroppo, anche il mago più esperto non può avere la certezza assoluta di fare la scelta giusta, quindi, il modo più saggio è di procedere, è di affidarsi al proprio istinto, selezionando le opzioni che sembrano più probabile e, poi, procedendo per tentativi, verificare quale sostanza ha la capacità di trasformare alchemicamente la miscela in un antidoto efficace.