Azkaban

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Azkaban è la prigione dei maghi, in cui vengono rinchiusi coloro che violano le leggi della comunità magica. Per il periodo in cui sono ambientati i libri, è sorvegliata e protetta dai Dissennatori sotto il controllo del Ministero della Magia. Secondo il libro Harry Potter e il principe mezzosangue la prigione si trova su una gelida isoletta al largo nel Mare del Nord, e secondo la descrizione che vi è data, l’isola potrebbe essere la tedesca Helgoland, ma ovviamente grazie alla magia la prigione è nascosta all’occhio dei babbani. Tra i personaggi rinchiusi ad Azkaban si ricordano Rubeus Hagrid, Sirius Black, Lucius Malfoy, Bellatrix Lestrange ed in generale tutti coloro che vengono arrestati o condannati per aver fatto parte dei Mangiamorte o collaborato con essi. Inoltre vi viene rinchiusa Dolores Umbridge che, stando alle dichiarazioni di JK Rowling, viene liberata dopo 15 anni. Sebbene il nome ricorra molte volte, nessuna scena è stata ambientata dall’autrice all’interno della prigione e pertanto non si hanno descrizioni esaustive del luogo. Immagine della prigione di Azkaban tratta dal film Harry Potter e l’Ordine della Fenice Azkaban ha una pessima reputazione, totalmente giustificata. La sua remota locazione è più una precauzione che non una misura di sicurezza, in quanto la massiccia presenza di Dissennatori rende i prigionieri incapaci di provare la benché minima felicità e fa riaffiorare dalle loro memorie i ricordi più tristi, rendendoli totalmente inermi e portandoli molto spesso alla pazzia; solo persone dotate di una fortissima volontà e attaccamento alla vita possono resistere. Secondo il racconto di Sirius Black, a causa degli effetti dei Dissennatori molti prigionieri semplicemente smettono di mangiare e muoiono di inedia. Poiché i Dissennatori sono piuttosto resistenti ed estremamente difficili persino da ferire, Azkaban è stata a lungo considerata come una prigione a prova di fuga. L’unica magia che funziona da difesa contro i Dissennatori è l’Incanto Patronus, in grado però solamente di respingerli, non di immobilizzarli o ucciderli. Tra i principali crimini per cui si viene incarcerati ad Azkaban vi è l’utilizzo di una delle tre maledizioni senza perdono su di un essere umano: questo porta automaticamente ad una condanna a vita. Azkaban non ha mai giocato un ruolo da protagonista nella serie, ma la sua presenza aleggia spesso nei libri di Harry Potter. Nel secondo libro, Hagrid ci viene temporaneamente mandato per un’accusa ingiusta; sarà un’esperienza tanto traumatica per lui da portarlo a rifiutare di parlarne anche molto tempo dopo essere stato liberato. Sirius Black è stato il primo mago capace di scappare da questa prigione, nel terzo libro, anche se nel quinto libro Albus Silente dichiara, di fronte al ministro della magia, Cornelius Caramell, che potrebbe facilmente evadere da Azkaban. Sempre nel quinto libro, l’efficienza della prigione viene messa in discussione a seguito di una fuga di massa, di dieci Mangiamorte, su cui grava il sospetto di un aiuto da parte dei Dissennatori. Il professor Silente ha sempre sostenuto che fosse un errore far controllare da tali esseri i più pericolosi seguaci di Voldemort, poiché proprio dal suo ritorno al potere questi avrebbero molto da guadagnare. Infatti alla fine del libro i Dissennatori abbandonano la prigione e si uniscono alle schiere di Colui-che-non-deve-essere-nominato. Dopo di ciò e fino alla sconfitta di Voldemort la prigione sembra ancora essere usata, sebbene abbia perso molta della sua efficacia. La Rowling ha dichiarato che, dopo gli eventi narrati nel settimo libro, il nuovo Ministro della Magia Kingsley Shacklebolt deciderà di non fare più uso dei Dissennatori come guardie di Azkaban, sostituendoli con gli Auror. È stato spesso suggerito che l’idea della prigione di Azkaban si sia basata sulla prigione di Alcatraz, nella baia di San Francisco. Diverse similitudini sembrano infatti supportare tale ipotesi i nomi sono simili se entrambe sono su di un’isola, entrambe erano ritenute essere a prova di fuga, finché non è stato dimostrato il contrario, erano riservate a criminali responsabili di gravi misfatti, come chi aveva commesso omicidi.