Grattastinchi

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Hermione, nel terzo libro, desidera comprare un gufo ma finisce con l’acquistare Grattastinchi, un mezzo Kneazle, una specie di gatto dal pelo rossiccio, piuttosto anziano e malandato, con il muso schiacciato. Il gatto avrà un ruolo considerevole solo nel terzo volume, mentre nei successivi apparirà solo di rado. Solitamente gironzola per la sala comune di Grifondoro, oppure si stiracchia sulle gambe della padrona mentre è seduta davanti al caminetto. “Crookshanks” è un nome buffo e contorto ma di antichi natali, dal momento che risale alla tradizione favolistica dei Fratelli Grimm: infatti, in una delle loro fiabe più popolari, Tremotino, dal nome del dispettoso hobgoblin protagonista della storia, la principessa, obbligata ad indovinare il nome del folletto ricattatore per impedire che le venga sottratto il proprio primogenito, azzarda alcuni nomi alla disperata, tra cui “Crookshanks”, forse reputato bizzarro anche da un personaggio delle fiabe. A Ron Weasley inizialmente Grattastinchi non piace proprio, poiché cerca continuamente di inseguire e mangiarsi il suo topo Crosta e per colpa sua ha diversi litigi con Hermione. Grattastinchi rappresenta un punto di forza del terzo libro: si dimostra infatti un animale molto intelligente, tanto che scopre che Crosta, il topo di Ron, è un Animagus non iscritto nell’apposito registro ed è in realtà Peter Minus, un Mangiamorte di Lord Voldemort, nonché il traditore dei genitori di Harry, creduto innocente e morto. Grazie a questa scoperta si ha la prova che Sirius Black, trasformato in cane e con il quale Grattastinchi riesce a comunicare, in realtà è innocente.