
Antonin Dolohov è uno dei Mangiamorte più fedeli e più forti della cerchia. Appartiene alla cerchia originaria dei fedelissimi a Voldemort. Fu condannato e imprigionato ad Azkaban per l’omicidio di Gideon e Fabian Prewett, fratelli di Molly Weasley, ma fugge da Azkaban nell’evasione di massa del quinto libro. Si dimostra uno dei Mangiamorte più pericolosi nella lotta al dipartimento dei misteri, quando scaglia una maledizione, a forma di frusta infuocata che provocava gravi danni interni, su Hermione Granger quasi uccidendola, e poi sconfigge Malocchio Moody in duello. Dopo aver sconfitto Moody, prova a prendere la profezia da Harry, ma viene impegnato da Sirius in un duello per poi venire pietrificato da Harry, venendo reso inoffensivo, e poi arrestato al termine dei combattimenti e rispedito ad Azkaban, da cui fuggirà nuovamente un anno più tardi. In seguito, assieme a Rowle, travestiti entrambi da operai, attacca Harry, Ron e Hermione in un pub di Londra, ma non riesce a catturarli: dopo che il suo compagno è stato schiantato, riesce a imprigionare per breve tempo Ron con delle lucide corde nere, ma viene nuovamente pietrificato da Hermione. Si presuppone che dopo la caduta in disgrazia di Lucius Malfoy sia diventato uno dei migliori luogotenenti di Voldemort, dato che fu anche uno dei suoi primi sostenitori durante la prima guerra. È probabilmente l’assassino di Remus Lupin. Le sue abilità di duellante sono eccelse: sconfigge, nel corso della saga, numerosi personaggi importanti. Durante la prima guerra, uccide, assieme ad altri quattro Mangiamorte, Fabian e Gideon Prewett, entrambi maghi dotatissimi. Durante la seconda guerra sconfigge Moody uno dei migliori Auror di sempre, Hermione Granger, Neville Paciock, Harry Potter; successivamente riesce ad incatenare Ron nel pub durante il settimo libro, e nella battaglia finale di Hogwarts uccide Remus Lupin. Viene schiantato da Filius Vitious durante la battaglia di Hogwarts. Viene descritto come un uomo pallido dalla faccia lunga, storta e volgare; costantemente accompagnato da un ghigno perfido.