
Villa Malfoy è la ricca residenza dalla famiglia Malfoy, composta da Lucius, Narcissa e il figlio Draco. La residenza viene menzionata più volte nei romanzi creati da JK Rowling, ed ispezionata da Arthur Weasley al termine del secondo episodio, Harry Potter e la camera dei segreti. La descrizione effettiva della villa e della sua sfarzosità viene data nel settimo libro, Harry Potter e i Doni della Morte. Nello stesso viene utilizzata come quartier generale da Lord Voldemort, divenendo il luogo dove egli tiene segregati i suoi prigionieri, tra cui Ollivander e Luna Lovegood, e per un breve periodo anche Harry, Ron, Hermione, Dean Thomas e il folletto Unci-Unci; è inoltre il luogo in cui Hermione viene torturata dalla mangiamorte Bellatrix Lestrange per estorcerle informazioni riguardanti la spada di Godric Grifondoro, di cui i ragazzi sono in possesso. Tutti i prigionieri sono poi salvati dall’elfo domestico Dobby, che viene poi ucciso da un pugnale d’argento lanciato da Bellatrix Lestrange. La villa è recintata da alte siepi ben curate e da un cancello che si tramuta in fumo al passaggio dei Mangiamorte. Presenta un grande giardino, dove vi sono anche una fontana e un pavone. Compare per la prima volta nel settimo libro, dove ha un’importante funzione. Nel quarto libro, nel campeggio che ospita gli spettatori della Coppa del Mondo di Quidditch, c’è una grande tenda simile a un maniero con diversi pavoni legati all’ingresso; probabilmente è la tenda della famiglia Malfoy, costruita a somiglianza della villa di famiglia.