
Le fenici sono inoltre in grado di trasportare carichi molto pesanti. Fanny ha donato due piume della sua coda che adesso costituiscono l’anima delle bacchette magiche di Harry Potter e del suo peggior nemico, Lord Voldemort. Fanny usa le sue doti nel secondo libro, dapprima quando rinasce dalle sue ceneri nell’ufficio del preside, poi quando rimargina la ferita di Harry procuratagli dal morso del basilisco, portandogli il cappello parlante, dal quale Harry estrarrà la spada di Godric Grifondoro, e in ultimo quando porta Ginny Weasley, Ron Weasley, Gilderoy Allock e Harry fuori dalla camera dei segreti. Nel quinto libro dà una specie di avvertimento a Silente mandandogli una piuma e funge da messaggero per la famiglia Weasley, Sirius e Harry, quando Arthur Weasley è ricoverato al San Mungo. Sempre nel quinto volume Fanny fa fuggire Silente dal suo ufficio dopo che questi ha stordito il Ministro della Magia, Dolores Umbridge e due Auror. In questa scena si può anche osservare come Silente si doti di una fenice da utilizzare come utile via di fuga d’emergenza da Hogwarts, in quanto non ci si può smaterializzare entro i confini della scuola con le normali pratiche magiche. Sempre nel quinto libro, per difendere Silente durante la battaglia contro Voldemort al Ministero della magia nell’Ufficio Misteri, inghiotte al volo un Avada Kedavra diretto a lui. In questa occasione la creatura, anziché morire, si scioglie nelle sue ceneri e rinasce, in quanto le fenici sono immortali. In seguito alla morte del suo padrone, nel sesto libro, Fanny scompare dopo aver cantato la sua tristezza.